Autore Topic: MISURAZIONE IMPEDENZA DI UN SISTEMA AUDIO  (Letto 3104 volte)

marco206

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MISURAZIONE IMPEDENZA DI UN SISTEMA AUDIO
« il: 02/Ottobre/2013, 21:54:32 »
Brevi cenni introduttivi:

- L'impedenza di un sistema (che sia unico, ovvero ap+ cabinet o che siano due distinti, ovvero ap + cabinet e condotto di accordo) NON è quel dato (o quei dati) che hanno come unità di misura l'ohm , presenti nel datasheet dell'ap stesso (quindi nè Re, nè Zmin nè altri valori simili) nè la Re risultante da più ap collegati tra loro, ma è un dato ben preciso, che va NECESSARIAMENTE misurato sul proprio sistema.

Cos'è:

- Molto semplicemente, è il carico di funzionamento che il sistema impone all'amplificatore, ovvero ne caratterizza l'uscita (per una serie di parametri).

E' tendenzialmente costante ALL'INTERNO DELLO STESSO SISTEMA, se la frequenza riprodotta  lo è.

E' variabile ALL'INTERNO DELLO STESSO SISTEMA, se si riproducono più frequenze.

Perchè ho specificato "all'interno dello stesso sistema" ?

- Perchè in realtà, non è unicamente il variare della frequenza a far variare il valore di impedenza, ma anche la componente induttiva dell'ap utilizzato (induttanza) e la potenza applicata, a parità di frequenza, dato che il nostro ap NON è un resistore puro.

La componente induttiva incide, in questo senso, indirettamente sul valore dello sfasamento tensione/corrente, fenomeno che,  per natura dell'ap, in corrente alternata, è presente, è effettivo, e causa una "perdita" o forse è meglio dire "un diverso utilizzo" di parte della potenza in uscita dall'amplificatore.

Perchè indirettamente?

- Perchè l'impedenza a differenza della Re elettrica tiene conto dei fenomeni di consumo ed accumulo di energia elettrica ed elettromagnetica, ed è quindi correlata alle componenti induttivocapacitive dell'ap, le quali influiscono sui valori reali ed immaginari della stessa.

E' il valore immaginario (reattanza) a generare il già nominato sfasamento tra i due vettori.

E' tutto collegato:

L'ap influisce sui valori di impedenza, che influiscono sullo sfasamento, che influisce sulla potenza trasformata in lavoro meccanico da parte dell'ap stesso.

Capiamo perciò che non basta un semplice Vac/ Ac per determinare il valore di impedenza alla frequenza misurata che interessa a noi, nè un semplice Vac * Ac per determinare la potenza che è trasformata in lavoro meccanico da parte dell'ap, perchè potremmo prendere grosse cantonate considerando per utile al lavoro meccanico, tutta la potenza in uscita, cosi' come potremmo ritrovarci valori sfalzati di impedenza considerando il modulo della stessa e non solo la sua parte reale.

Come si rileva:

- Con uno (o più) strumenti, che forniscono le componenti TENSIONE (volt), CORRENTE (ampere), SFASAMENTO (espresso universalmente come coseno dell'angolo di sfasamento, perciò non leggerete es. 45° ma 0.7 ).

Sarebbe meglio attrezzarsi con uno strumento che abbia integrate tutte le funzioni necessarie, da collegarsi come segue:

- pinzare il cavo potenza positivo
- collegare il puntale positivo sul cavo potenza positivo
- collegare il puntale negativo sul cavo potenza negativo

Uno strumento come l'ut-233 prodotto dall'azienda UNI-T è comodo, con tolleranze nella norma, e abbastanza economico.

Fornisce il dato potenza attiva, e i dati tensione e corrente.

Con semplici formule, possiamo risalire sia al valore reale di impedenza, sia alla potenza apparente (effettivamente in uscita dall'amplificatore, ma non utile).

Potenza attiva = fornita dallo strumento.
Potenza apparente = V * I
Sfasamento (cos fi) = Potenza attiva / Potenza apparente
Modulo impedenza = V / I
Parte reale impedenza = V / I / cos fi.

Considerazioni:

Quanto detto è didattico, e utile ad avere DATI EFFETTIVI e non aria fritta in mano; io ho un mini laboratorio, dove spesso mi rinchiudo come uno scenziato pazzo  :ahah  ma per poter avere un quadro generale della situazione ci si può anche limitare a multimetro, per la tensione, e pinza amperometrica, per la corrente.

Avrete potenza in uscita dall'amplificatore, e modulo di impedenza facendo il classico V*I e V/I .

Discorso spl (visto che mi è stato chiesto di aprire un topic di questo tipo prettamente per un utilizzo spl), basta un term lab (o in ogni caso uno strumento di rilevamento pressione spl ), e multimetro e pinza amp.

E' la strumentazione base per poter lavorare, molti competitor (forse il 99%) che hanno ottenuto prestigiosi record e titoli nazionali hanno sempre lavorato senza troppi patemi mentali, quanto ho scritto io, è solo un "di più", per avere un dato quanto più realistico possibile, per capire COSA SONO i dati che si hanno tra le mani, e perchè no, iniziare a capire quando, come e perchè variano.

Per eventuali domande e chiarimenti, presente.

Fonti:

Studio di elettronica ed elettrotecnica alle superiori, e una rinfrescata ogni tanto alla memoria (molte cose le ho studiate 10 anni fa) da parte di un carisssssimo amico.  :asdisis

« Ultima modifica: 02/Ottobre/2013, 22:01:46 da marco206 »
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